Crisi di coppia

crisi di coppia -86175CRISI DI COPPIA
Spesso nelle psicoterapie di coppia che tratto nel mio studio, emergono le chiusure e le rigidità di ruolo che la coppia ha instaurato dall’inizio della relazione. Tali ruoli sono diventati obsoleti, asfissianti;  la coppia li vuole mutare, ma ha paura del cambiamento perché viene intravisto come destabilizzante e privo di certezze risapute.

Il mio compito è quello di far capire loro la momentanea crisi come una fase di crescita, di rottura di schemi ormai privi di gratificazioni e di far loro sperimentare  nuove esperienze e nuovi ruoli più confacenti al loro attuale momento di relazione e di vissuto psicologico.

In caso contrario la crisi porta alla separazione o al divorzio. In Europa il 20% delle coppie si separano e negli USA raggiunge il 50%.

Crisi di coppia: per quale motivo?

La crisi nella coppia può avvenire:

  • Per stallo. Dopo tanto tempo di vita insieme, è comprensibile un po’ di stanchezza o noia relazionale. La coppia svuota di significato ogni loro comportamento e compare la noia della routine e del quotidiano. Essa segna il passo come i militari ma senza procedere neanche per un metro.
  • Per mancanza di reciproca soddisfazione. Ci troviamo di fronte a una coppia che non sperimenta l’esperienza frizzante, gratificante della relazione. Ambedue procedono senza entusiasmo, come delle coppie silenti a livello sessuale e intimità.
  • Per cambio di ruolo. In genere avviene che uno dei due partners si stanca di adeguarsi ai ruoli iniziali della loro vita e comincia a ribellarsi o a boicottare la relazione con l’intento di scuotere il partner e posizionarsi su un livello diverso rispetto al passato. La lotta finisce o con il fare evolvere positivamente la coppia o nella separazione per “incompatibilità di carattere”.
  • Per conflitto. Esistono delle coppie che trascorrono la stragrande maggioranza del tempo a litigare per un nonnulla e che hanno trasformato la loro dimora in una palestra di lotta. L’escalaction delle liti porta la coppia ad autoconvincersi che non sono fatti l’uno per l’altro. I continui litigi inquinano la loro esistenza e avvelenano ogni tipo di rapporto. La conflittualità difficilmente unisce, anche se delle coppie concludono i loro litigi in un letto di sesso. Tranne, però, questi singoli casi, la continua conflittualità raffredda le relazioni e fa vedere l’altro come un nemico.
  • Per tradimenti. Parecchie coppie rimangono pietrificate e sbigottite quando ciò avvengono perché non se li aspettavano dal proprio partner. Questi se l’è permesso o per mancanza d’amore, o per avventura galante, o per uscire da un ruolo di subalternità nei confronti del partner dominante. In genere se il tradito è il dominante, questi fa fatica a riprendere la relazione perché ha subito un cocente shock, se invece è il dominatore della relazione a tradire, spesso viene perdonato e accolto nuovamente.
  • Per nascita di figlio. Avviene in quelle coppie dove uno dei due partner si lega fortemente con il figlio o per gratificazione o per coalizzarsi per andare contro il partner. Questi, invece, vedendosi relegato ai margini della relazione, potrà reagire negativamente o con attaccamenti morbosi o con esplicita aggressività.
  • Per uscita del figlio dalla famiglia. Si parla della sindrome da “nido vuoto”. In genere la mamma che ha intessuto una relazione privilegiata con il figlio, ora si sente vuota, depressa, con un estraneo per marito. Ella tenterà di trovare gratificazioni nel campo alimentare (bulimia), oppure potrà esprimere una qualsiasi patologia come esplicitazione di una crisi coniugale iniziata tanto tempo fa e che ora viene evidenziata maggiormente. Tutte queste varie forme di crisi coniugale possono essere curate, elaborate e risolte con opportune terapie psicologiche che diano voce alle insoddisfazioni ma che propongono strategie specifiche e pertinenti alle singole crisi.
    Spesso nella mia lunga esperienza terapeutica ho notato che uno dei due partners all’inizio fa fatica ad intraprendere la terapia. Ma dopo trova utile e fondamentale poter parlare con qualcuno che, non coinvolto emotivamente, possa loro fornire dei suggerimenti e delle strade per cavalcare la crisi e per rinsaldare il loro rapporto. Prima di pensare a separarsi, a divorziare, il mio modesto consiglio è quello di verificare se ci sono delle potenzialità ancora vive che permettono di sbloccare la situazione. Se poi uno sceglie di dividersi, separarsi, è consigliabile farlo con il rispetto del partner evitando inutili e dannosi sensi di colpa.
    Le coppie, infatti, che si autoaccusano, vivono la separazione come colpa e come difetto. Esse, allora, si deprimono o si lanciano “pesci in faccia” nella speranza di allontanare da sé il senso di frustrazione. Un modo più costruttivo sarebbe quello di vivere tutto ciò che avviene nella propria vita come occasione di un “futuro migliore” e come momento di matura responsabilità rispetto a ciò che è cambiato tra sé e l’altro partner. “Quello che il bruco chiama fine della vita, la farfalla chiama inizio della vita!”

    Crisi di coppia:come incrementare l’amore

crisi di coppia - images-15Gli ingredienti dell’amore

  • Condivisione dei valori come espressione di intesa
  • Gestione armonica dei momenti di crisi
  • Quantità di tempo trascorso insieme
  • Comunicazione empatica e ascolto attivo tra i partners
  • Stima sincera l’uno dell’altro
  • Impegno a realizzare il progetto di una vita insieme e a suffragare la relazione
  • Intimità come calore nella relazione.
  • Passione che determina l’attrazione e il desiderio di unirsi all’altro.
  • Crisi di coppia: i killers dell’amore

    Critica sistematica del partner

  • Disprezzo del partner
  • Silenzio difensivo
  • Fuga dalla discussione
  • Ricerca di alleanze esterne
  • Assenza di rapporti sessuali e intimità
  • Ignorare i bisogni e i messaggi del partner
  • Continui litigi che creano distanza e freddezza

Dr. Stefano Di Carlo psicologo-psicoterapeuta
riceve a Bolzano,Trento e Verona
www.dicarlostefano.it; cell: 3356137977